Hai mai sentito parlare di M42? Potrebbe essere una soluzione economica per l’acquisto di obiettivi dalle caratteristiche uniche ed interessanti, sia che tu stia iniziando e non ti possa permettere lenti molto costose, sia che tu sia già esperto ma desideroso di sperimentare una resa diversa da quella offerta dalle lenti moderne.
Con questo articolo voglio inaugurare una serie di brevi pubblicazioni ti spiegheranno le bellezze del “vintage” ed in particolare degli obiettivi a vite M42.
Pentax Spotmatic di alf sigaro
Cosa c’è dietro la sigla m42?
A volte, nel tuo apprendimento fotografico, ti sarà capitato di leggere o ascoltare qualcuno che parlava di M42 e, magari, ti sarà anche capitato di chiederti cosa rappresentasse questa breve sigla. Se l’hai subito associata a degli obiettivi, e non solo alla nebulosa di Orione (così catalogata), sei già sulla strada giusta per la scoperta di un mondo sterminato!
M42, infatti, è la sigla che sta ad indicare un tipo di attacco per obiettivi che è stato diffuso per decenni in tutto il mondo. La sigla indica il diametro della vite posteriore, che è appunto di 42mm. A volte lo stesso tipo di obiettivi è indicato con la formula 42×1, assolutamente equivalente alla dicitura M42.
Come saprai, la quasi totalità degli obiettivi moderni (Nikon, Canon, Pentax, Sony, Fuji, Olympus, Panasonic, etc etc…) si aggancia alla fotocamera attraverso una parte posteriore detta “a baionetta”, che si incastra nel corpo macchina semplicemente con un mezzo giro ed un sistema ad incastro.
Nel caso degli obiettivi con attacco M42, invece, l’obiettivo è connesso alla fotocamera tramite una filettatura a vite. Quando vuoi cambiare un obiettivo, sviti il precedente (con molti giri) e avviti il prossimo. Una soluzione un po’ lenta e macchinosa, ma che ha garantito per lungo tempo una certa solidità strutturale e soprattutto una grande facilità produttiva.
Un po’ di storia
L’M42 non è l’unico attacco a vite esistente. Oltre ad esso sono esistiti altri di questi attacchi. Il “parente” più famoso dell’M42 è certamente l’M39, l’attacco a vite usato, ad esempio, dalle famose LEICA a telemetro, costose, pregiate e fondamentali per la storia della fotografia. L’M39 fu però utilizzato sia per fotocamere a telemetro che per le reflex, con importanti differenze di tiraggio e di adattabilità che spiegherò più precisamente nella prossima puntata.
Tornando all’M42, è utile farti conoscere un po’ di storia: gli obiettivi con questo attacco sono stati prodotti all’inizio da Zeiss, a partire dal lontano 1938 e da allora la loro diffusione è stata enorme e probabilmente ineguagliata. Un momento fondamentale della storia di questo attacco va individuato nel 1957, quando l’Asahi Pentax decise di adottarlo per le sue nuove fotocamere. L’attacco m42, che aveva già 20 anni di storia, iniziò a diventare famoso come “vite Pentax” o “attacco a vite Pentax”, tanto che tutt’oggi è ancora chiamato così da molti.
Assieme a Pentax furono innumerevoli le case giapponesi di fotografia ad adottare quest’attacco: Yashica, Ricoh, Olympus, Mamiya, Fuji, Cosina, Chinon, oltre a marchi produttori di ottiche “terze” come Tomioka, Vivitar, Porst, Panagor e moltissimi altri.
In Europa invece furono principalmente i marchi tedeschi ad utilizzare gli m42, fra cui Zeiss, Aus Jena, Pentacon, Praktica. La parte del leone fu però della sovietica Zenit, il grande produttore di massa per l’allora U.R.S.S.
La produzione industriale di corpi macchina m42 è terminata solo nel 2007, con la Voigtlander Bessaflex. Nonostante ciò, vengono ancora prodotti obiettivi di questo tipo, anche e soprattutto per la facile adattabilità sulle nostre attuali fotocamere digitali.
Dalla storia dell’M42 si può facilmente dedurre che questi obiettivi hanno avuto e hanno una enorme varietà di qualità, di caratteristiche e di reperibilità e che quindi fra di essi puoi trovare autentiche perle come ciofeche, rese banali come rese particolari, prezzi economici come prezzi da gioielleria.
Carl Zeiss Sonnar di alf sigaro
Acquistare un M42.
A questo punto ti starai chiedendo: perché comprare un M42? Dove? A che prezzo? E dovrò spendere ulteriormente per adattarlo sulla mia fotocamera digitale, qualsiasi essa sia?
Ti rispondo che gli obiettivi M42 possono costare da pochi euro (anche meno di 10, sui banchetti delle fiere, o sotto i 20€ anche su ebay) a molte centinaia, se non migliaia di euro nei casi di rarità ricercate dai collezionisti.
Puoi utilizzare gli m42 sia che tu possegga una reflex o una SLT (Canon, Nikon, Pentax, Sony, sia full frame che aps-c), sia che tu possegga una mirrorless a lenti intercambiabili (sia full frame, sia aps-c, sia m4/3, sia formati più piccoli). A seconda del marchio e della tipologia di fotocamera, le modalità di adattamento saranno diverse.
I vantaggi principali nell’acquisto di un obiettivo di questo tipo sono da individuare sia nel prezzo, a volte molto conveniente rispetto ad obiettivi moderni con focale ed apertura simili, sia nella resa, che in questi vecchi obiettivi è spesso molto particolare, ricercata e fuori standard e che quindi può rendere le tue foto più originali ed interessanti, con effetti che ancora neanche Photoshop riesce ad emulare (se non a costo di lunghe sessioni di editing).
Vuoi conoscere anche gli svantaggi?
Gli M42 sono obiettivi manuali, quindi l’autofocus non funzionerà (tranne in un solo caso particolare, su macchine Pentax, utilizzando uno specifico accessorio) e dovrai scattare girando la ghiera di messa a fuoco. Allo stesso modo la tua fotocamera potrebbe non funzionare con nessun automatismo per l’esposizione, il che significa che dovrai lavorare in M o, nel migliore dei casi, in priorità dei diaframmi (A o Av).
Se non ti senti pronto ad affrontare la manualità che richiedono questi obiettivi, è meglio dedicarti, almeno per ora, alle lenti moderne; se invece ti senti pronto a maneggiare e sperimentare con questi obiettivi, continua a seguire i prossimi articoli su Fotocomefare.com!
MC Helios 44M-6 di alf sigaro
Riassumendo
Cosa sappiamo dunque ora della sigla M42?
- Innanzitutto che è un attacco a vite e non a baionetta,
- che M42 è una dicitura equivalente a 42×1 o ad “Attacco a vite Pentax”,
- che è un attacco enormemente diffuso nel mondo e che ha quasi 70 anni di storia,
- che la produzione non è solo finalizzata ad ottiche a buon mercato, ma che anche marchi di pregio come Zeiss o Voigtlander hanno utilizzato l’M42,
- che potrebbe essere una soluzione alla ricerca di obiettivi economici ma di qualità,
- che potrebbe essere uno stimolo o una risposta al tuo desiderio di creatività,
- che tutti questi obiettivi sono utilizzabili sulla tua reflex, più o meno facilmente.
Ti parlerò specificatamente di quest’ultimo punto nella prossima puntata.
Buongiorno. Possiedo diversi obiettivi sovietici, come ad esempio jupiter e helios. È arrivato il momento dell’acquisto della reflex è sino indecisa tra la Nikon e la Canon. Considerando la possibilità di utilizzare l’ottica esistente, a quale marca si adatta meglio?
ciao, c’è una cosa che non ho ben capito (scusa l’ignoranza ma è sempre meglio chiedere):
io possiedo una nikon d60, e tra non molto comprerò una d300…questi obiettivi m42, sono pienamente compatibili con queste reflex?
comunque immagino che nell’utilizzo di tali ottiche su un corpo come quelli che ho citato, comporti la necessità di comprare degli adattatori, no? nel caso, questi adattatori, quanto costano?
un’altra domanda forse un po’ stupida…se la mia macchina ( in particolare la d300), possiede un motore di messa a fuoco interno…questo funzionerà con gli m42?- credo che la risposta sia un categorico no, ma non si sa mai…
grazie in anticipo per la risposta
ciao, prova a cercare gli altri articoli sugli m42, si parla anche di questo.
Il prossimo articolo, quasi pronto, tratterà proprio dell’adattabilità degli m42 sui vari marchi di reflex e mirrorless fotografiche.
Qui nei commenti però puoi già vedere che Nikon e M42 non si sposano affatto bene.
Su Nikon puoi montare gli m42 in quattro modi:
1) Con adattatore “semplice”: in questo caso ti ritroverai a non poter usare l’obiettivo ad infinito ed a distanze lunghe, ma solo in modalità ravvicinata o addirittura simil-macro.
2) Con adattatore “con vetro di correzione”: in questo caso puoi usare gli m42 normalmente, però il vetro di correzione è costoso e, soprattutto, modifica la resa ottica degli obiettivi, aggiungendo aberrazioni, togliendo nitidezza e comunque cambiando le caratteristiche tipiche dell’obiettivo che ci si monta sopra.
3) Puoi trovare degli m42 nominati “A”, ad esempio lo Jupiter37A o il Tair 37A o il Tair 3A: in questo caso puoi cambiare la baionetta (svitando 3 viti) e sostituire a quella m42 una baionetta Nikon. E tutto funzionerà come deve.
Allo stesso modo puoi trovare gli stessi modelli che elenco nei vari articoli in versione “N”, con attacco Nikon nativo. Anche questi funzionano normalmente su Nikon.
4) Puoi “aggiustare” la messa a fuoco degli obiettivi m42 in modo che mantengano l’infinito su Nikon, ma è un’operazione che richiede lo smontaggio dell’obiettivo, e non si può fare con tutti gli obiettivi.
La consiglio solo ai più esperti ed avvezzi al fai da te 🙂
Per ultimo: gli obiettivi m42 NON SONO AUTOFOCUS, nessun motore li comanderà. L’unico modo per usarli con autofocus è utilizzare Pentax e un suo accessorio, ma anche quella è una soluzione particolare.
Gli m42 sono obiettivi manuali e tali rimangono 😉
Scusate la domanda “strana”: sono venuta in possesso di 3 obiettivi a vite Takumar (50/1.4, 50 macro e 85/1.8) che monto, con adattatore, su una vecchia Pentax K10. Il mio problema è che una volta avvitato l’obiettivo sul corpo macchina, nonostante tutti i tentativi fatt1, i valori di messa a fuoco e diaframma capitano sempre nella parte inferiore della macchina e non sopra come dovrebbe essere, rendendo disagevoli le regolazioni. Sbaglio qualcosa o è normale?
Grazie.
Alessandra
Con gli adattori economici non originali è normalissimo: può capitare che siano perfetti, di poco spostati o totalmente fuori asse.
L’unica soluzione è comprare un adattatore originale Pentax (circa 50-60€ di listino nuovo, ma sull’usato si trova sui 20-30€) o un adattatore commerciale “di marca”, ad esempio Kipon, Hama o altre marche simili (ma qui la sicurezza non posso assicurarla).
Complimenti comunque per i tre obiettivi, sono tre lenti d’eccellenza 🙂
Saluti,
Federico.
Bell’articolo Abu! Intanto ho ordinato l’anello adattatore M42 per la mia Canon 6D, effettivamente pochi euro come hai scritto.
Mi avventuro in una richiesta che forse va al di là del post: mi piacerebbe acquistare un 85mm da usare per i ritratti, un consiglio su quale potrebbe essere un buon candidato?
Ciao, avremo anche l’articolo sui tele. Immagino che si parlerà anche degli 85mm.
Perfetto! Grazie Alberto.
Scusate la mancata risposta, ma ero impegnato fuori casa per un po’ di giorni e senza connessione.
Confermo che si parlerà anche dei normali e dei tele (e poi di qualche obiettivo un po’ strano, fish-eye, catadiottrici, tilt-shift), ma visto che ci vorrà un po’… Jupiter-9 85/2 ed Helios 40 85/1.5. Così, in anticipo 😉
Però, visto che il costo non è spinto, metto da parte un attimo il vintage e ti consiglio di dare un occhio anche ai Samyang 85/1.4 usati.
Grazie Abu! Il samyang mi piace molto ma non sono ancora riuscito a trovare l’occasione giusta.
A quando il prossimo articolo? 😀
Sono interessato .. ho una Nikon D7100 e 2 obiettivi che mio padre usava con una Zenit .. un 35mm f2.8 e un 50mm credo .. mi piacerebbe provarli .. ne vale la pena? posso rovinare la reflex? qual è l’adattatore giusto?
Grazie!
Scusa il ritardo, non mi è arrivata la notifica del tuo commento.
Il prossimo articolo, sui grandangoli, è molto vicino 🙂
Nikon ed m42 si sposano male, purtroppo.
Per adattarli c’è bisogno di un anello adattatore con lentino di correzione: oltre ad essere abbastanza costoso (qualche decina di euro, che può essere tanto in rapporto al costo degli m42), il lentino degrada la qualità dell’obiettivo o, nei migliori casi, ne altera le caratteristiche.
Considerando che questi obiettivi si usano più che altro per il loro carattere forte e particolare, sarebbe un peccato modificarlo.
Esistono anche adattatori senza lente (molto economici), ma perdono il fuoco ad infinito e, in molti casi, anche per le medio-lunghe distanze, acquisendo però capacità di messa a fuoco ravvicinata simil-macro.
Se non hai intenzione di fotografare cose lontane, potrebbero essere una soluzione per riutilizzare gli Zenit.
Ne stiamo parlando nel forum qui: https://www.fotocomefare.com/forum-fotografia/topic/5978-test-helios-44-4/?hl=helios
In ultimo: nei casi di obiettivi più pregiati, si può cambiare l’attacco m42 con quello Nikon, che è veramente simile per tiraggio; si può fare facilmente in casa, su alcuni modelli, o tramite laboratorio, per altri.
Altre soluzioni artigianali consistono nello smontaggio del blocco del fuoco ad infinito, per focheggiare oltre il limiti e quindi recuperare la piena funzionalità dell’obiettivo (ma non funziona su tutte le lenti).
Ancora si possono fare modifiche all’elicoide, ma qui secondo me si arriva all’accanimento terapeutico 😀
Uscirà un articolo anche sull’adattabilità, ma in coda alle recensioni di grandangoli, normali e tele. Ci vorrà un po’, insomma 🙂
Ciao, vorrei adattare m42 su corpo nikon, ma vorrei evitare gli adattatori con la lente che ne compensano il tiraggio esistono altri modi? grazie
Scusami, non mi era stato notificato il commento.
Come ho scritto poco sopra, l’articolo sull’adattabilità uscirà solo fra qualche tempo, ma ti anticipo che l’unico modo per utilizzare gli m42 su Nikon è l’adattatore con lente.
E il gioco, quasi sempre, non vale la candela.
Ci sono anche dei servizi di sostituzione della baionetta con una Nikon, ma anche in quel caso conviene farlo solo per obiettivi di pregio.
Però, se ti può interessare, alcuni degli obiettivi M42 si trovano anche con attacco nativo Nikon, soprattutto fra gli obiettivi sovietici. Di solito invece di avere una “A” o una “M” dopo il nome del modello, hanno una “N”.
Grazie, molto interessante, fa venire voglia di partire alla ricerca e fare nuove scoperte… Se posso fare una domanda: dovessi incontrarne qualcuno di persona, pur con tutta la varietà esistente, hanno inequivocabili segni di riconoscimento?
Direi che il segno di riconoscimento più semplice da identificare è… l’attacco a vite. Se c’è filettatura sul retro della baionetta, al 99% l’obiettivo è un m37, m39 o m42.
Gli m37 e gli m42 sono equivalenti nel tiraggio, ma non nel diametro. Cambia l’adattatore, ma non l’adattabilità (su Canon, Pentax e Mirrorless).
Gli m39 invece possono non essere adattabili su reflex.
Gli m37 sono rari, m39 diffusi, ma non quanto gli m42.
Insomma: quando incontri una filettatura puoi sperare con abbastanza cognizione di causa che sia un m42.
Una soluzione facile: compra un adattatore cinese da 3€, e portatelo dietro; se si avvita, è un m42. Se non si avvita… no 🙂
In chiusura di argomento quasi sicuramente scriverò un articolo che parla più specificatamente dell’adattabilità ai vari marchi di reflex e mirrorless, con una breve descrizione degli adattatori necessari; per ora però si rimane sulla descrizione degli obiettivi (la prossima puntata sarà dedicata ai grandangoli).
Grazie dell’ottima risposta!
Di nulla 🙂
discussione interessante, io sono un appassionato di vecchie ottiche, posseggo diversi pezzi per pentax spotmatic, recentemente ho acquistato una sony alpha 58, esiste un adattatore ?
Gli M42 Pentax, i Takumar, sono spesso di qualità eccellente e vale veramente la pena utilizzarli ancora in digitale.
L’adattabilità delle ottiche sui vari corpi macchina reflex e mirrorless verrà trattata in un articolo a parte, ma intanto te ne do un anticipo 😉
L’adattatore per Sony Alpha SLT esiste, e costa anche pochi euro (da 3€ comprato in Cina a 10-15€ comprato in Italia o in Europa, cambiano solo le spese di spedizione, il prodotto è assolutamente lo stesso).
E’ un semplice anello di metallo che crea lo spessore necessario ad adattare il tiraggio M42 con quello Sony, di poco più corto.
Esistono anche anelli identici, ma con un piccolo chip montato che permette alla fotocamera di darti la conferma di messa a fuoco automatica, ma i prezzi si alzano sui 30€.
La cosa a cui stare sempre attenti è che dichiarino di mantenere il fuoco all’infinito, perché in commercio ci sono anche anelli adattatori “macro” che fanno perdere la reale funzionalità dell’obiettivo.
grazie… attendo l’articolo con ansia 🙂 mi piacerebbe davvero poter utilizzare le mie ottiche anziane su di una macchina moderna, a mio avviso si potrebbero davvero avere risultati strabilianti
Con le migliori ottiche del passato non c’è ottica “commerciale” attuale che regga, Zeiss e Leica esclusi (che infatti ancora sono fissi e manuali 😉 ).
Le ottiche economiche del passato non si può oggettivamente dire che tengano il passo delle migliori ottiche moderne per nitidezza / contrasto / trattamento antiriflesso (salvo rare eccezioni), ma… hanno un carattere proprio così forte da rendere la foto di impatto al di là della correttezza formale.
Ed in più educano tantissimo il fotografo all’uso: non perdonano gli errori, ma esaltano i pregi.
Insomma, una scelta particolare, ma che secondo me premia non solo per il divertimento e l’originalità, ma anche per i risultati, con un po’ di impegno.
sante parole…. saro’ un nostalgico, ma il 50 di pentax con una fuji 50 iso……. ad oggi, nessuna digitale credo si possa avvicinare…. poi sbagliero’ e sono solo deliri romantici 🙂
Abbè, io sono relativamente giovane (ma ho iniziato a fare e vedere foto con Praktica e Zenith paterne), e quindi apprezzo tutte le comodità dei sensori moderni, ma… faccio a meno di autofocus, zoom e pixel peeping, spesso e volentieri.
Quindi con le ottiche d’annata (più d’annata di me 😀 ) mi ci trovo a meraviglia.
I risultati poi non sono ributtanti (questa è fatta con un obiettivo da 18€ compresa spedizione dall’Inghilterra):
https://www.flickr.com/photos/abulafiafoto/9496323280/in/photostream/lightbox/
io ho ricevuto in regalo un fujinon 55 mm f 2.2, bellissima lente, molto curata a livello costruttivo e facilmente adattabile al corpo sony alpha, è un obiettivo davvero morbidissimo col quale mi sono divertito parecchio a scattare!
Hai ribadito e condensato tutta la bellezza degli m42 in tre righe 🙂
1) costo abbordabile;
2) obiettivi dalla costruzione e resa di ottimo livello rispetto agli zoom moderni;
3) divertimento assicurato.
Per qualcuno, magari un po’ annoiato da anni di foto, un obiettivo così può significare il ravvivare la passione senza spendere troppo, e senza pretese.
Quasi nessuno va a contare i pixel su una lente pagata 20€, ci si limita a fotografare e divertirsi 🙂